Francesco Totti

Francesco Totti (Roma, 27 settembre 1976) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo attaccante o centrocampista, campione del mondo con la nazionale italiana nel 2006.
Considerato uno dei migliori giocatori nella storia del calcio italiano, nonché tra i più forti al mondo della propria generazione, nel corso della sua carriera professionistica ha sempre militato nella Roma, squadra della quale è stato capitano dal 1998 al 2017, per un totale record di 19 stagioni. Ha esordito in nazionale Under-21 nel 1995 (vincendo l’Europeo 1996) e in quella maggiore nel 1998; ha annunciato l’addio alla maglia azzurra nel 2007, dopo aver raggiunto la finale dell’Europeo 2000 e aver vinto il Mondiale 2006.
Con 250 reti in Serie A è il giocatore che nella storia del campionato italiano ha segnato più gol con la stessa squadra, ed è al secondo posto nella classifica dei marcatori della Serie A di tutti i tempi; in totale con la Roma ha segnato 307 reti, record di gol in Italia per una squadra di club. Avendo disputato 619 partite, è l’attaccante con più presenze in Serie A, terzo in assoluto considerando anche gli altri ruoli, ed è l’unico giocatore, insieme a Paolo Maldini, ad aver preso parte a 25 campionati e il solo ad essere andato in gol per 23 stagioni. In Champions League detiene il record, con 38 anni e 59 giorni, come marcatore più anziano nella storia della competizione.
È stato premiato per 5 volte (record assoluto) come migliore calciatore italiano (Oscar del calcio AIC) e per due volte come miglior calciatore assoluto. Nel 2004 è stato incluso da Pelé e dalla FIFA nella lista dei più grandi giocatori viventi (FIFA 100). Nel 2007 è stato premiato con la Scarpa d’oro come miglior marcatore a livello europeo. Nel 2010 gli è stato tributato il Golden Foot. Nel 2012, in una ricerca della IFFHS, è risultato il calciatore più popolare d’Europa. Nel 2017 è stato premiato con il UEFA President’s Award. Nel 2018, in riferimento ai 25 anni trascorsi con la Roma e alla vittoria della coppa del mondo, primo tra i calciatori Italiani, vince l’Oscar alla carriera ai Laureus World Sports Awards.
Annoverato tra le più grandi «bandiere» di sempre, le sue ultime apparizioni sui campi nazionali e internazionali sono state salutate con ovazioni di ammirazione da parte dei tifosi avversari.
Soprannominato Er Pupone, Totti è nato a Roma e cresciuto nel quartiere di Porta Metronia. Il 19 giugno 2005 ha sposato la showgirl Ilary Blasi (con la quale ha fondato la linea di abbigliamento Never Without You). La coppia ha tre figli: Christian (nato nel 2005), Chanel (2007) e Isabel (2016).
Nel 2006 ha partecipato, assieme alla moglie, al doppiaggio italiano di un episodio della serie televisiva I Simpson. Nel 2008 è comparso nel film L’allenatore nel pallone 2 e nella fiction televisiva I Cesaroni. È inoltre apparso, come ospite, in diversi programmi TV.
Nel maggio del 2010 ha presentato a Roma, insieme all’attore Russell Crowe, l’edizione speciale del film Il gladiatore, realizzata dalla Universal Pictures in onore della squadra di calcio della Roma, per celebrare il decimo anno dall’uscita del celebre film.
La Storia siamo noi di Rai Edu ha dedicato a Totti una puntata speciale intitolata “Tutto Totti”.
È stato testimonial Nike (azienda con cui aprì un contenzioso nel 2004) e Diadora. In ambito extrasportivo, ha pubblicizzato FIAT, Pepsi,Vodafone , PartyPoker.it e 10eLotto.
Nel settembre 2008 è uscita nelle edicole del Lazio una collezione di figurine monotematica a lui dedicata dal titolo Francesco Totti, il Capitano.
Nel 2015 l’Atac (azienda di trasporti pubblici della Capitale) ha stampato numerosi biglietti raffiguranti il giocatore (onore fino ad allora concesso solo a due pontefici), in occasione del suo 39º compleanno.
Ambasciatore dell’UNICEF, Totti ha devoluto in beneficenza i proventi dei suoi 5 libri, i diritti TV pagati dall’emittente satellitare Sky per la diretta televisiva del suo matrimonio e il compenso ricevuto per l’apparizione su Topolino di “Papertotti”, personaggio a lui ispirato.
Tra gli eventi benefici a cui ha partecipato, Stars for charity: poker per l’Abruzzo nel 2009.
Nell’ambito del progetto “Il calcio adotta i bambini abbandonati”, di cui è promotore, ha adottato a distanza 11 bambini di Nairobi, che si aggiungeranno ai tesserati della sua scuola calcio.
Francesco Totti ha ricoperto nella prima fase della sua carriera il ruolo di trequartista e quello di seconda punta, ma dal 2006 è stato prevalentemente impiegato nel ruolo di prima punta. Pur essendo finalizzatore, funge da uomo-assist e da creatore di gioco: il suo ruolo dunque si identifica in maniera più appropriata con quello del centravanti di manovra. Durante il biennio con Zdeněk Zeman, nel 1997-1998, Totti gioca anche ala sinistra ed esperisce un miglioramento atletico; decide infatti di eseguire un potenziamento muscolare per adattarsi ai ritmi del calcio fisico, guadagnando in forza fisica e potenza di calcio, a scapito dell’agilità. Con Spalletti, è stato impiegato anche come falso centravanti nel suo tridente d’attacco; durante la gestione tecnica di Luis Enrique ha arretrato il proprio raggio d’azione, muovendosi da regista di centrocampo.
Le sue principali caratteristiche sono una notevole visione di gioco, il controllo di palla, il passaggio in profondità e un tiro potente e preciso con entrambi i piedi. Giocatore carismatico, durante la carriera ha dimostrato inoltre doti di corsa e spirito di sacrificio, che lo rendevano utile anche in fase difensiva. Dotato di grande fantasia, può illuminare il gioco con passaggi di prima e verticalizzazioni, ed è in grado di smarcare il compagno anche spalle alla porta, spesso con colpi di tacco. È inoltre un ottimo tiratore di punizioni e rigori, che talvolta effettua col gesto del “cucchiaio”.
La sua prima squadra di calcio è la Fortitudo, nella quale inizia a giocare a calcio all’età di sette anni. In seguito si trasferisce prima alla Smit Trastevere, dove disputa il suo primo campionato dilettantistico giocando due anni sotto età nel campionato esordienti e poi, nel 1986, alla Lodigiani.

Totti con la divisa dei Giovanissimi della Lodigiani nel 1989
Nel 1989, a 12 anni, la Lodigiani raggiunge un accordo per la sua cessione alla Lazio, ma un blitz a casa del calciatore da parte dell’allora responsabile del settore giovanile della Roma, Gildo Giannini, convince i genitori a scegliere i giallorossi. Ne nasce un incidente diplomatico tra Lazio, Roma e Lodigiani. È il presidente Dino Viola a risolvere la spiacevole situazione incontrando la dirigenza della Lodigiani, rappresentata dal vice presidente Rinaldo Sagramola e dal direttore sportivo Enzo Di Maio: viene raggiunto un accordo che prevede il passaggio di due calciatori della Roma, Gianni Cavezzi e Stefano Placidi, alla Lodigiani, oltre alla somma di 300 milioni di lire. Passa così nelle giovanili della Roma.
Nella squadra giallorossa apprezza il capitano di quel periodo, Giuseppe Giannini, il quale, calcisticamente parlando, è sempre stato il suo punto di riferimento.
Nel 1993 conquista il suo primo successo: lo scudetto Allievi. Con Luciano Spinosi, in Primavera, vince una Coppa Italia.
L’esordio in Serie A, l’affermazione e la fascia da capitano (1993-1999)
Totti, alla prima da titolare in maglia giallorossa, in azione contro il difensore blucerchiato Michele Serenanel 1993
Dopo tre anni di settore giovanile alla Roma, nella stagione 1992-1993 Totti entra nel giro della prima squadra grazie a Vujadin Boškov, che lo fa esordire in Serie A a 16 anni il 28 marzo 1993, nei minuti finali della partita Brescia-Roma (0-2). Il debutto assoluto da titolare avviene sotto la guida di Carlo Mazzone, il 15 dicembre 1993 in Coppa Italia, partita in cui la Roma vince ma viene eliminata dalla Sampdoria ai calci di rigore. L’esordio da titolare in campionato avviene invece il 27 febbraio 1994, di nuovo contro la Sampdoria, in una partita che vede la Roma sconfitta in casa per 0-1.
Mazzone aiuterà molto Totti, distribuendone le presenze nel corso dei suoi tre anni (dal 1993 al 1996) alla guida dei giallorossi, proteggendolo tanto dai facili entusiasmi quanto dalle critiche, vandone a controllare anche la vita privata.
Nella stagione 1994-1995 realizza la sua prima rete in Serie A (4 settembre 1994) nella partita contro il Foggia. In quell’anno scavalca nelle gerarchie di squadra Roberto Muzzi e, nonostante la concorrenza di Abel Balbo e Daniel Fonseca, colleziona 21 presenze e realizza 4 gol.
Totti realizza il suo primo gol in Serie A al Foggia il 4 settembre 1994
A partire dalla stagione 1995-1996, Totti diviene titolare della squadra giallorossa, assommando 28 presenze e due gol in campionato e realizzando, in Coppa UEFA contro l’Aalst, il suo primo gol nelle coppe europee,
L’annata successiva vede l’arrivo in panchina dell’allenatore argentino Carlos Bianchi; i rapporti tra lui e Totti non sono idilliaci, tanto che si ventila una cessione del fantasista alla Sampdoria o all’Ajax, in un possibile scambio con il fantasista Jari Litmanen. Le buone prestazioni offerte nel febbraio 1997 durante il Torneo Città di Roma, proprio contro l’Ajax e il Borussia M’gladbach, cambiano lo scenario, e Bianchi viene poi esonerato. Il resto della stagione sotto la transitoria conduzione tecnica di Nils Liedholm, conclusa al dodicesimo posto, è un’attesa del campionato 1997-1998. Totti viene visto come punto di partenza per la nuova Roma e dichiara di volervi restare, se possibile, fino a fine carriera.
L’arrivo sulla panchina giallorossa di Zdeněk Zeman costituisce per Totti un periodo di maturazione mentale e fisica. Dal punto di vista tecnico e tattico, dimostra di essere compatibile con i rigidi schemi dell’allenatore boemo, mostrandosi disposto al sacrificio e alla corsa; inoltre diventa fisicamente più potente e completo. Sul versante mentale e carismatico, assume un ruolo di sempre maggiore responsabilità nella squadra giallorossa. Rifiuta il soprannome di Pupone che sente troppo stretto, e i compagni di squadra lo investono della maglia numero 10.
È il periodo dei primi consensi trasversali, anche lontani dai riflettori romani; si discute se sia una punta oppure un trequartista; inoltre una parte della critica comincia a suggerire Totti al selezionatore della nazionale Cesare Maldini, in vista del Mondiale del 1998 in Francia. La stagione si chiude con un buon quarto posto, sebbene le quattro sconfitte su altrettanti derby stagionali (due delle quali determinano l’eliminazione in Coppa Italia), siano causa di malumori.
Durante la stagione seguente, il 31 ottobre 1998 Aldair gli cede la fascia di capitano, e Totti viene nominato Guerin d’oro.
Lo scudetto da protagonista e la prima Supercoppa (1999-2004)
Il mercato della nuova stagione vede Fabio Capello al posto di Zeman; il tecnico italiano, già vincitore col Milan e il Real Madrid, progetta di costruire una squadra competitiva attorno a Totti. Nella stagione 1999-2000 la Roma conclude il campionato al sesto posto. Al termine della stagione Totti viene candidato dall’Associazione Italiana Calciatori come migliore calciatore italiano e vince il premio come migliore calciatore giovane.
Per la stagione 2000-2001 la Roma acquista Gabriel Batistuta, che insieme a Vincenzo Montella e lo stesso Totti formerà il cosiddetto “trio delle meraviglie”. Dopo essersi laureati campioni d’inverno, i giallorossi continuarono la loro marcia anche nel girone di ritorno mantenendo vantaggi sempre rassicuranti sulle inseguitrici Juventus e Lazio. Alla penultima giornata, Totti va a segno a Napoli e sembra consegnare lo scudetto alla Roma, ma a dieci minuti dalla fine gli azzurri pareggiano l’1-2 giallorosso. A questo punto la Roma, per vincere lo scudetto, deve vincere in casa con il Parma; il 17 giugno 2001, in un Olimpico che registra il tutto esaurito, la squadra di casa s’impone per 3-1 grazie ai gol di Totti, Montella e Batistuta, risultato con cui si laurea campione d’Italia. Totti chiude la stagione con 13 reti (degna di nota quella realizzata nella gara d’andata contro l’Udinese, con un potente sinistro al volo), è nuovamente nominato migliore calciatore italiano AIC e viene incluso nella lista dei candidati al Pallone d’oro, classificandosi quinto.
Il 19 agosto 2001 Totti vince con la Roma la Supercoppa italiana, ottenuta battendo la Fiorentina all’Olimpico per 3-0 e segnando il terzo gol. Nel corso della stagione, Totti accusa qualche acciacco fisico che lo accompagnerà per tutto il campionato; ciò nonostante mette a referto 8 gol (degno di nota il pallonetto da 25 metri realizzato contro la Lazio nel derby di ritorno). Termina la stagione al secondo posto, ad un solo punto dalla Juventus laureatasi campione d’Italia all’ultima giornata di campionato.
Nelle stagioni 2002-2003 e 2003-2004 Totti inizia a ricoprire con una certa frequenza il ruolo di centravanti puro, incrementando la propria media realizzativa e chiudendo rispettivamente con 14 e 20 reti (stabilendo in entrambi i casi un temporaneo record personale). Nell’arco di queste due stagioni la Roma raggiunge una finale di Coppa Italia (2002-2003), persa contro il Milan nonostante tre gol di Totti tra andata e ritorno, e ottiene un secondo posto in campionato (2003-2004), sempre alle spalle del Milan. Nel 2003 Totti riceve due Oscar del calcio AIC come migliore italiano e come migliore calciatore assoluto.
La Scarpa d’oro, le due Coppe Italia e la seconda Supercoppa (2005-2009)
Terminata una stagione 2004-2005 deludente, chiusa all’ottavo posto (nonostante Totti superi il record di Roberto Pruzzo, diventando il miglior cannoniere in campionato nella storia della Roma),[123] il 17 giugno 2005 la società giallorossa ufficializza l’arrivo del nuovo tecnico Luciano Spalletti, che, da novembre in poi, utilizzerà stabilmente Totti come prima punta.
L’annata inizia bene per Totti, che il 26 ottobre, nella partita di andata contro l’Inter, realizza con un cucchiaio da fuori area dopo essere partito palla al piede da centrocampo. La bellezza del gesto tecnico porta tutto il pubblico di San Siro ad alzarsi in piedi e applaudire quello che lo stesso Totti considera uno dei più bei gol della sua carriera. Tuttavia, nella gara di ritorno contro l’Empoli, nel febbraio 2006, Totti è vittima di un grave infortunio alla gamba sinistra (rottura del perone), causato da un intervento di Richard Vanigli, che lo costringe a saltare quasi interamente il girone di ritorno e che avrebbe potuto precludergli il Mondiale.
La prima stagione agli ordini di Spalletti è comunque molto positiva per la squadra: la Roma stabilisce un record 11 vittorie consecutive (poi battuto dall’Inter nella stagione successiva) e raggiunge la finale di Coppa Italia, persa per 3-1 contro i nerazzurri.
Nel campionato successivo (post Calciopoli), Totti batte il suo record personale di gol, segnandone 26 in campionato (uno dei quali, realizzato con un tiro al volo contro la Sampdoria, gli vale l’applauso di tutto il Ferraris) e 32 in stagione. I gol messi a segno gli consentono di diventare il miglior realizzatore italiano fra i giocatori ancora in attività (superando le 138 marcature di Enrico Chiesa), di laurearsi capocannoniere della Serie A e di vincere la Scarpa d’oro, che premia l’attaccante più prolifico d’Europa, contesa fino all’ultimo con Ruud van Nistelrooij.
Francesco Totti alza la Coppa Italia, dopo Roma-Inter 2-1 del 24 maggio 2008
I giallorossi concludono la stagione al secondo posto, alle spalle dell’Inter, e trionfano in Coppa Italia battendo proprio i nerazzurri: l’eclatante 6-2 all’andata che rende ininfluente la sconfitta per 2-1 al ritorno. Totti vince così la sua prima Coppa Italia, dopo tre finali perse.
Il 19 agosto 2007, a sei anni di distanza dalla prima, Totti vince la seconda Supercoppa italiana della sua carriera, battendo al Meazza l’Inter per 1-0.
Dopo essersi posizionato decimo nella classifica finale del Pallone d’oro con 20 voti, nel corso della stagione Serie A 2007-2008 diventa il giocatore con più presenze in Serie A nella storia della Roma, superando le 386 partite di Giacomo Losi.
La Roma vince per il secondo anno consecutivo la Coppa Italia, battendo l’Inter per 2-1, nella finale unica all’Olimpico; Totti non giocherà la partita a causa di un serio infortunio patito un mese prima (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro), ma sarà comunque lui ad alzare al cielo il trofeo. Tornerà in campo all’inizio della stagione successiva, impiegato da Spalletti negli ultimi minuti della finale di Supercoppa 2008, Inter-Roma. La sfida, finita in parità (2-2), si protrae fino ai calci di rigore, quando Totti fallisce il quinto e ultimo rigore (mandando il pallone sulla traversa), che avrebbe assegnato alla Roma la Supercoppa Italiana, vinta quindi dall’Inter.
L’ascesa tra i migliori cannonieri di sempre (2009-2015)
Totti nella stagione 2010-2011
Nella stagione Serie A 2008-2009, in Roma-Lecce del 19 aprile, Totti raggiunge quota 175 reti, superando Amedeo Amadei e diventando il miglior realizzatore della Roma di tutti i tempi, entrando al contempo nella top 10 della classifica dei marcatori del campionato di calcio italiano.
Durante il campionato 2009-2010, chiuso al secondo posto, Totti ottiene la garanzia di poter rivestire, dopo il ritiro, un ruolo all’interno del settore tecnico della società. Terminerà l’annata con due episodi controversi: un calcio all’indirizzo di Mario Balotelli durante la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter e, a stagione conclusa, una dichiarazione per la quale viene deferito dal procuratore federale Stefano Palazzi.
Nel campionato 2010-2011 Totti realizza la sua rete numero 211 nella massima serie, diventando il giocatore ad aver segnato più gol in Serie A con la stessa maglia, superando Gunnar Nordahl, autore di 210 centri con il Milan. Nella stagione 2012-2013 sale al secondo posto, dietro Silvio Piola, tra i più grandi marcatori nella storia della massima serie con 226 reti, superando nuovamente Nordahl.
Il 30 settembre 2014, con il gol segnato nella seconda giornata della fase a gironi della Champions League contro il Manchester City, Totti diventa, all’età di 38 anni e 3 giorni, il giocatore più anziano a segnare una rete nella competizione, superando in questa speciale graduatoria il gallese Ryan Giggs, a segno a 37 anni e 9 mesi. Il gol realizzato, il 291º con la maglia della Roma, lo rende il miglior marcatore di sempre di una squadra italiana, permettendogli di superare Alessandro Del Piero. Il 25 novembre 2014, nella quinta giornata della fase a gironi contro il CSKA Mosca, migliora ulteriormente il record di marcatore più anziano della competizione segnando su punizione il gol del momentaneo vantaggio giallorosso a 38 anni e 59 giorni.
Francesco Totti in azione contro il Chelsea nella stagione 2013-2014
L’11 gennaio 2015, Totti raggiunge quota 11 gol in 40 partite nella stracittadina, diventando il miglior marcatore nel derby di Roma sia in campionato sia in gare ufficiali (in quest’ultimo caso a pari merito con Dino da Costa).
Le ultime stagioni (2015-2017)
Durante l’annata 2015-2016, caratterizzata da un rapporto non idilliaco con Luciano Spalletti, Totti trova poco spazio (anche a causa di problemi fisici); tuttavia, pur non gradendo il minutaggio ridotto, consegue diversi traguardi individuali, a cominciare dalla rete segnata il 20 settembre 2015 contro il Sassuolo, la 300ª in carriera con la Roma.
Nella gara d’andata dell’ottavo di finale di Champions League contro il Real Madrid, Totti diviene il terzo giocatore più grande di età (39 anni e 143 giorni) ad aver preso parte alle fasi a eliminazione diretta del torneo continentale, dopo Ryan Giggs (40 anni e 123 giorni) e Paolo Maldini (39 anni e 252 giorni). Durante la sfida casalinga contro il Torino del 20 aprile, mette a segno una rete a 22 secondi dal suo ingresso in campo (record stagionale in Serie A e gol più veloce nella carriera del giocatore) e si ripete pochi minuti dopo su rigore, ribaltando l’incontro da 1-2 a 3-2 per la Roma; i 39 anni e sette mesi di età lo rendono il giocatore più grande di età a realizzare una doppietta nella massima serie. Nella medesima partita, supera Roberto Baggio per trasformazioni dal dischetto in Serie A, mettendo a segno il suo 69º rigore in campionato su 86 calciati. Il 2 maggio, subentra di nuovo nella ripresa nella sfida esterna contro il Genoa e contribuisce alla vittoria in rimonta della Roma, siglando il gol del momentaneo 2-2 su calcio di punizione; col suo 21º gol su punizione in campionato, raggiunge Baggio al 4º posto della classifica dei giocatori che hanno realizzato più gol su calcio di punizione in Serie A, dietro soltanto a Siniša Mihajlović (28), Andrea Pirlo (27) e Alessandro Del Piero (22). L’8 maggio, nella partita vinta per 3-0 contro il Chievo, diventa il terzo giocatore a toccare quota 600 partite in Serie A, dopo Paolo Maldini e Javier Zanetti.
Il 20 ottobre 2016, in occasione della partita di Europa League contro l’Austria Vienna, raggiunge quota 100 presenze nelle competizioni UEFA per club. Il 28 maggio 2017 disputa contro il Genoa la sua ultima partita con la maglia della Roma, che è anche la sua presenza numero 619 in Serie A. La tifoseria romanista ha reso omaggio al giocatore con una festa di addio tenutasi allo stadio Olimpico al termine della gara.